Emoziona. Smuove sensazioni. Il vintage è uno stile che non lascia indifferenti, nell’arredo così come nella moda. Nei più agé scatta l’effetto madeleine per un’estetica il cui imprinting risale alla giovinezza. Una nostalgia che contagia anche i Millennials: 20-30enni di oggi per i quali il vintage equivale al biglietto per un viaggio in epoche rese leggendarie dalle pellicole dei tempi d’oro di Hollywood e Cinecittà, dalle copertine dei rotocalchi ingialliti e dei polverosi vinili.
Passione vintage
Anagraficamente, sono del 1983, rientro (a cicco cicco) più in questa seconda categoria, anche se le prime contaminazioni le ho respirate anch’io da piccina nella casa di campagna dei nonni. Ricordo la fascinazione per la radio a valvole in sala da pranzo e soprattutto i vecchi comodini, mobiletti e specchi accatastati in soffitta e divenuti i miei primi esperimenti di restyling fai da te.
Negli anni dell’adolescenza, complice un revival nel fashion system degli anni ’60, finii anch’io, nel mio piccolo, ad allargarmi con la macchina da cucine i jeans per ottenere la tanto ambita zampa. I primi negozi vintage li iniziai a frequentare per l’abbigliamento negli anni delle superiori e dell’università.
Non ho più smesso, nel tempo ho solo esteso gli acquisti ai mobili e complementi d’arredo e il raggio d’azione a mercatini più lontani. Quando viaggio, cerco di ricavarmi mezza giornata per fare tappa nei mercati delle pulci del posto (Saint-Ouen a Parigi, Camden Town a Londra, per citarne due di stranoti).
Come me e più di me, anche Greta, 33 anni, è un’appassionata dello stile vintage. Mamma di 3 bimbe, una “ricercatrice di bellezza” (come ama definirsi) ha studiato alla Naba di Milano e vanta quasi 30k followers su Instagram. La sua casa trabocca di oggetti d’antan, ma è sull’abbigliamento che ha puntato, aprendo uno shop online in cui rivende capi e accessori vintage. “Anni di mercatini dell’antiquariato – rivela – mi hanno insegnato come e dove muovermi per andare a caccia di pezzi unici”.
Greta ha un grande dono: crea storie pazzesche nella sua testa e riesce a raccontarle sui social tramite foto che condensano in pochi scatti, o in one shot, tutto un immaginario.
Quando mi ha chiesto di collaborare a un progetto per delle foto in stile anni ’60 in cui lei avrebbe messo gli abiti e io il set, non me lo sono fatta ripetere due volte. Greta, che fin da piccola sfogliava le riviste di moda sognando di poter realizzare scatti simili, oggi fa proprio questo. A casa mia si è presentata con foto “ispirazionali” di grandi dive del passato, da Brigitte Bardot a Audrey Hepburn, supermodelle come Twiggy Lawson (la “rompighiaccio” della minigonna) e pure un fuori programma, come la locandina di Pulp Fiction.
QUIZ! Vi invito a un gioco: scorrete gli scatti che ne sono usciti e che ho pubblicato nell’articolo che state leggendo per ritrovare i rimandi a questi celebri personaggi, alle loro pose, ambientazioni, atmosfere.
Stile vintage: cos’è e come abbinarlo
Il termine vintage è inglese, le origini risalgono però al francese antico con “vendenge” (vendemmia) e infatti il primo significato sta per vini d’annata di pregio. Per estensione, applicato al fashion e all’interior design, per vintage si intendono capi, accessori, mobili e complementi di un certo valore che fanno riferimento a un’epoca, a un periodo del passato. Un elemento quindi “superato” rispetto ai gusti contemporanei. Negli ultimi anni, però, è il vintage stesso ad essersi imposto come tendenza, tanto da essere diventato un genere (molto eclettico): lo stile vintage per l’appunto!
Stile “contenitore” di tanti stili diversi
Nella moda, come nel design, si è ciclicamente guardato al passato per trarre ispirazione e anche per andare controcorrente rispetto all’attualità. Ma mai come oggi il mix&match di contemporaneo e pezzi vintage è diventato… di tendenza!
Il bello del vintage è che abbraccia un arco temporale molto ampio del secolo scorso, potremmo dire dagli anni ’20 ai ’70 del Novecento. Ma più il tempo passa e più acquistano fascino anche capi e object trouvé degli anni ’80, ’90… Pertanto è uno stile “contenitore” di tanti stili. Qualcosa di una particolare annata che rispecchi il nostro gusto personale sarà quindi facile trovarlo (anche per i più restii al genere).
Anche gli stili industrial e shabby chic per certi versi possono essere considerati una declinazione del vintage, per via del recupero, in chiave diversa, di pezzi d’annata. Il primo in versione raw, con predilezione per materiali grezzi, molto metallo, anche arrugginito, pelle, mattoni a vista, muri scrostati, colori anche a contrasto (la palette si gioca sul nero, grigio, marrone). Il secondo in versione più candy, con colori pastello e finiture più leziose.
Total vintage o mix&match?
C’è a chi piace il total look vintage. Nell’abbigliamento, per un’occasione in cui concedersi un’eleganza d’altri tempi o una stravaganza in più, mi ci ritrovo. Nell’arredamento, dove le scelte sono più “definitive” o comunque sul medio-lungo periodo, personalmente, preferisco il mix&match. Un approccio più minimal, dove il mobile ereditato o acquistato al mercatino viene valorizzato dal contrasto con il contesto moderno in cui viene inserito.
Wishlist vintage
Vediamo alcuni dei pezzi vintage più ricercati:
- lampade e lampadari
- credenze e madie (molto spesso riarrangiate con colorazioni pastello e inserti di carte da parati)
- divani e poltrone (anche in questo caso rifoderati, con il velluto rasato tornato in auge)
- sedie e tavoli
- librerie (quelle svedesi con montanti in ferro e ripiani in teak su tutte)
- specchi (con cornici importanti o anche “nudi” per creare delle composizioni)
- tessili (stampe geometriche, grafiche optical, pattern che si rifanno all’Art Déco)
- oggettistica varia (piatti decorativi da appendere alle pareti o sfoggiare in cucine con pensili a vista o nelle credenze, vasi, statue, ceramiche, giradischi…).
Il vintage contamina il nuovo: tendenza retrò
Dato che il vintage è diventato uno stile che fa tendenza, oggi troviamo sul mercato capi di abbigliamento, mobili ed oggetti, nuovi ma d’ispirazione retrò. Pensiamo nell’interior quanto sono tornati di attualità i pattern delle cementine per le pavimentazioni. O le carte da parati con espliciti richiami al passato per decorare anche solo una parete di una stanza. Anche gli elettrodomestici, frigoriferi, robot & co in stile retrò sono sempre più diffusi nelle cucine modernissime, con i loro colori pastello e le forme bombate (pensiamo al boom delle linee ’50s di Smeg e KitcheAid).
Un buon consiglio generale è di evitare l’effetto bancarella. Dosiamo i nostri pezzi vintage senza farci prendere troppo la mano. Non siamo un mercatino, ma una casa 😉.

- Il profilo Instagram di Greta: https://www.instagram.com/greta_zanotto/
- Il suo Vintage Shop: https://www.ebay.it/str/greta
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