Dimenticate lo stile “chalet di montagna”: oggi, per case in legno, si intende anche ben altro.
Non solo total wood, quindi, con struttura e finiture in legno, magari massiccio, ovunque: facciate, pareti, pavimento, soffitti. Se solo l’idea di questo ensemble vi risulta pesante, state sereni.
Un cuore di legno, ma uno stile moderno
Vivere in una casa in legno oggi può significare anche abitare spazi modernissimi, dove la struttura in legno c’è eccome (assieme a tutti i vantaggi che comporta e che fra poco vedremo) ma, a discrezione del gusto del proprietario, il legno può anche sparire totalmente o parzialmente nelle finiture.

Un esempio concreto lo possiamo ammirare nel nuovo home tour che vi propongo a villa Cattleya, una casa unifamiliare con piscina, alle porte di Treviso.

Case in legno prefabbricate
Nel mondo delle case in legno urge fare una prima distinzione. Quella tra case prefabbricate, progettate e realizzate in serie, e le case su misura.
Questo non esclude che le prefabbricate non consentano una serie di personalizzazioni, comunque entro certi limiti, altrimenti si perderebbe il senso e il vantaggio della prefabbricazione stessa che consente di sveltire dei processi già predeterminati e abbattere dei costi grazie alla standardizzazione.

Per chi però ha delle esigenze specifiche e non vuole rinunciare alla totale personalizzazione del progetto non resta che la seconda alternativa, una casa unica, su misura. Opzione facilitata dalla versatilità del materiale di partenza, il legno, che si presta alle più disparate configurazioni.
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Case in legno su misura
Cattleya è una villa realizzata in legno, cucita su misura in base alle specifiche necessità della committenza, con disabilità a seguito di un incidente.

I clienti, da sempre appassionati di viaggi, in particolare sulle rotte di America, Asia e Africa, in una delle loro tappe si erano imbattuti e innamorati della Cattleya, una specie di orchidea delicata e raffinata. Da qui la scelta del nome per la nuova casa.

Differenze tra il progetto di una casa tradizionale e una in legno
I tempi di progettazione esecutiva di una casa in legno si dilatano rispetto a quelli di un edificio tradizionale, tempistica però notevolmente compensata in fase poi di costruzione.

Le differenze sono sostanziali. Si passa letteralmente dai centimetri ai millimetri. Le scelte distributive impiantistiche ed architettoniche sono decise già con precisione sulla carta.

Questo discorso generale è valido quindi anche per Cattleya, dove la fase di progettazione esecutiva e strutturale ha richiesto tempo per permettere una perfetta esecuzione di tutte le fasi di posa, che poi sono risultate molto più rapide e senza sorprese.
Prezzo case in legno al metro quadro
A realizzare i lavori l’azienda trevigiana Decimo Primo, specializzata nella costruzione di case ed edifici in legno da oltre 15 anni. Ho porto al fondatore, Simone De Menis, la domanda delle domande: qual è il prezzo delle case in legno al metro quadro?

Costruire una casa in legno può costare sui 1800 euro al metro quadro. Naturalmente è solo una stima approssimativa. Il valore può cambiare in base a diversi fattori: finiture, impianti, materiali scelti.
La breve durata del cantiere, poi, genera un effetto positivo sulla variabilità dei prezzi: a differenza dei cantieri tradizionali, che possono durare anni, con oscillazioni considerevoli rispetto al preventivo originario, quelli in legno durano pochi mesi.
Grazie al lavoro di calcolo e progettazione, il preventivo diventa un valore certo e l’acquirente non avrà sorprese in corso d’opera.
SIMONE DE MENIS (FONDATORE DECIMO PRIMO)

Villa priva di barriere architettoniche
I proprietari di villa Cattleya avevano bisogno di spazi e sistemi che agevolassero gli spostamenti, eliminando qualsiasi barriera architettonica.

La piscina stessa non è stata inserita nel progetto come mero vezzo estetico ma, insieme alla palestra, è utile alla fisioterapia del cliente.

Per consentire l’accesso in acqua anche in condizioni di disabilità, è stata installata direttamente sulla struttura della casa una sorta di carrucola con imbragatura.
Casa su un piano unico
Se le metrature lo consentono, chi non vorrebbe avere tutta la casa su un piano? Io, perlomeno, sì. Cattleya ha una distribuzione delle stanze molto ottimizzata.

Pratico l‘accesso secondario sul retro, dal garage, con attigua la lavanderia. Anche quello principale dà sul retro, trovandosi lato strada a nord-ovest, riparato da un portico.
L’ingresso sul retro verso la strada Il portone
L’esposizione migliore, verso sud-est, è valorizzata e goduta dagli ambienti più vissuti e non di servizio.

L’ingresso in casa è ad effetto: un corridoio proietta lo sguardo verso la piscina, grazie alla vetrata sul fondo. Sulla sinistra si sviluppa la zona notte più la palestra e sulla destra quella giorno.
Il bagno nella camera padronale Il bagno nella stanza degli ospiti
Due le camere da letto, una per gli ospiti, entrambe con bagno dedicato, mentre la padronale anche con cabina armadio. La palestra ha un affaccio sulla piscina.

La zona living è un ampio open space dove le diverse funzioni risultano comunque ben delimitate.

La cucina e la sala da pranzo sono in posizione più arretrata rispetto all’ampia vetrata scorrevole su cui si affaccia il soggiorno che si apre direttamente su un salottino esterno sotto al portico fronte piscina.
Cucina con colonne a incasso e isola La sala da pranzo
Tempistiche per una casa in legno
Le ridotte tempistiche di cantiere sono uno dei grandi vantaggi del costruire una casa in legno. Per Cattleya, sono serviti solo 10 giorni per la posa dell’intera struttura portante, comprensivi di copertura e guaine. Ciò è possibile perché le varie parti costruite su misura, come le pareti, arrivano in cantiere pretagliate, già pronte per il montaggio finale.

Fondazioni con vespaio areato
Riavvolgendo il nastro dall’inizio, per scavo e fondazioni, piscina compresa, c’è voluto un mese. È stata realizzata una platea in cemento armato, con vespaio areato tramite igloo. Per i non addetti ai lavori, spiego che questa modalità consente di creare un’intercapedine che mantiene la struttura asciutta attraverso il ricircolo naturale dell’aria.

Tetto con impianto fotovoltaico
In un paio di giorni è stata montata la struttura portante del tetto, realizzata con travi lamellari e un tavolato in perline, entrambi a vista. Al di sopra, è stato posato un pacchetto isolante in lana di roccia spesso 20 centimetri.

Il manto di copertura finale è stato realizzato con delle guaine impermeabilizzanti protette da uno strato di ghiaino. Sul tetto, sono poi stati posizionati 18 pannelli fotovoltaici per soddisfare completamente il fabbisogno energetico del cliente (pari a 6kw).

L’estensione della copertura, piana, è veramente notevole: 340 metri quadrati. Sembra un campo da calcio!
Pareti portanti in X-Lam
In appena tre giorni sono state posate e fissate le pareti portanti in X-lam, ovvero in legno lamellare incrociato. Le pareti sono rivestite verso l’esterno da uno strato isolante di lana di roccia dello spessore totale di 15 centimetri.

Sul lato interno della parete portante viene creata una controparete in cartongesso all’interno della quale vi è un’intercapedine isolata dove corrono gli impianti.

Le singole pareti sono state ancorate al cordolo in calcestruzzo con delle apposite staffe.

Parenti interne in cartongesso
Per le contropareti aderenti a quelle portanti in legno, così come per quelle divisorie non portanti, e come controsoffitto nei locali tecnici è stato impiegato il cartongesso.

Impianti di ultima generazione e domotica
L’impianto di riscaldamento e raffrescamento è a pavimento ed alimentato da una pompa di calore che garantisce anche la produzione di acqua calda sanitaria. Inoltre, un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC) permette di avere sempre un riciclo d’aria pulita e purificata, anche senza aprire porte e finestre.

L’impianto elettrico è servito completamente dall’energia prodotta dal fotovoltaico. Diverse operazioni sono agevolate dalla domotica: chiusura centralizzata di tapparelle e luci, controllo del sistema di allarme e videosorveglianza, l’irrigazione del giardino.
Piscina con elettrolisi al sale
Rivestita con un telo in liner grigio scuro che le conferisce un effetto suggestivo sia di giorno che di notte, la piscina può contenere 80 metri cubi d’acqua. È dotata di un sistema di purificazione dell’acqua naturale, che avviene attraverso elettrolisi a sale.

Curiosità e leggende da sfatare sul legno
Mi sembrava interessante concludere questo home tour in una casa in legno da sogno, ma “reale”, rispondendo alle domande più comuni, spontanee e strane che vengono poste da chi si approccia per la prima volta a questo sistema costruttivo, anche sfatando qualche leggenda metropolitana. Ci aiuta in questo sempre Simone De Menis, fondatore di Decimo Primo.

Le case in legno bruciano facilmente?
È caratteristica intrinseca del legno lamellare con cui vengono costruite quella di bruciare più lentamente di quanto non fonda il ferro del cemento armato.

Le case in legno vengono attaccate dagli insetti?
Il legno lamellare che si utilizza per costruire le case è un materiale strutturale prodotto incollando tavole essiccate. Quindi non si presentano quelle condizioni, come l’umidità, che favoriscono lo sviluppo delle larve degli insetti.

Quanti alberi vengono tagliati per fare una casa in legno?
Per una casa di 150 mq sono necessari circa 50 metri cubi di legname.
Quello utilizzato nelle costruzioni proviene da foreste certificate dove gli alberi sono reimpiantati per consentire il ciclo naturale di riproduzione.
Inoltre, il legno è una materia prima naturale e rinnovabile, al contrario del cemento o dell’acciaio che necessitano di grandi quantitativi di energia nella fase di produzione.

Le case in legno sono fredde d’inverno e calde d’estate?
La coibentazione degli edifici in legno viene fatta con lana di roccia, un materiale naturale ad alte prestazioni che rende la casa piacevolmente vivibile sia d’estate che d’inverno.
Le stesse prestazioni termiche ottenibili con una parete di legno di 30cm si otterrebbero con mattone tradizionale, ma con pareti da 65cm, incidendo notevolmente sull’ampiezza degli spazi abitabili, nonché sui costi di costruzione.

In caso di terremoto, come si comporta una casa in legno?
Le strutture in legno pesano un terzo rispetto a quelle in cemento e si basano sul principio della flessibilità del nodo, non della rigidità; questo fa sì che in caso di evento sismico la struttura in legno dissipi l’energia prodotta dalla terra, flettendosi senza deformarsi né crollare: la maggiore flessibilità garantisce sicurezza sia per lo stabile che per le persone al suo interno.

Le case in legno deperiscono nel tempo?
Da decenni si utilizza il legno lamellare nel sistema delle coperture: non risulta che si siano verificati casi di collasso o deterioramento delle strutture.
Per le pareti in X-Lam il concetto è identico: chiaramente il legno deve essere protetto dalle intemperie e dall’umidità presente negli ambienti di tutti i giorni.
La facciata esterna è quindi rivestita con un cappotto isolante e intonacata, anche se volendo il legno trattato può comunque essere lasciato a vista, mentre all’interno la parete portante è protetta da un isolante in lana minerale e da una doppia pannellatura di lastre in cartongesso.
L’umidità normalmente presente nelle abitazioni può essere smaltita tramite un impianto di ventilazione meccanica controllata che, oltre ad eliminare l’umidità presente, migliora la qualità dell’aria all’interno delle abitazioni.

Voi, cosa ne pensate: casa in legno sì o no? Prendereste in considerazione questa modalità costruttiva per la vostra nuova abitazione? Vorreste saperne di più? Fatemelo sapere nei commenti
(Post in collaborazione con Decimo Primo)
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